Il lago D'Orta
E' ovvio il forte legame che questo gruppo di Amici ha con il Cusio (lago D'Orta), base operativa e centro di tutte le attività del club. Un lago che, visto da fuori, è un ambiente scuro, per niente invitante, a volte ostile, ma che, una volta osservato "dal di sotto", offre scenari spettacolari e incontri inaspettati.
Spesso la domanda di chi non ha esperienza nel lago è: "ma cosa andate a vedere?" la nostra risposta è "pesci", anche se a dire il vero non sono l’unica attrazione. Ma ci sono pesci nel Lago d’Orta? Può sembrare una domanda strana, ma riferita al Lago d’Orta non lo è.
Ovviamente un lago non può morire, ma possono morire gli organismi che lo popolano.
La comunità vivente del Lago d’Orta fu quasi completamente eliminata in seguito al pesante inquinamento delle acque e dei sedimenti del lago dovuto allo scarico dei reflui industriali della Bemberg a partire dal 1926. Nel giro di pochi anni le condizioni chimiche delle acque e dei sedimenti del lago subirono un rapido deterioramento dovuto all’accumulo progressivo di sostanze tossiche (principalmente solfati di rame e ammonio), alla forte e persistente acidificazione e alla forte diminuzione dell’ossigeno disciolto. Questo inquinamento massiccio e le sue conseguenze per l’ecosistema lacustre fanno del Lago d’Orta un classico esempio di “disastro” ambientale. Questo ha attirato l’interesse dei ricercatori di tutto il mondo che, come è noto, studiano le situazioni “anomale” non solo per scopi pratici (diagnosi, prognosi, terapia) ma anche (o, piuttosto, soprattutto) perché offrono la possibilità di approfondire meglio le conoscenze di base dei processi che regolano l’ecosistema. Il “caso Orta” diventa quindi una specie di laboratorio naturale dove l’esperimento si svolge non nel “becker” ma su larga scala, e assurge agli onori della “cronaca” scientifica: pochi laghi nel mondo hanno raggiunto, nell’ambiente scientifico, la notorietà del lago d’Orta.
La resurrezione, come la morte, va intesa in senso lato quando riferita ad un ecosistema. Qualunque ecosistema evolve continuamente, cioè cambia nel tempo secondo ritmi più o meno rapidi. L’intervento umano può modificare questi ritmi, sia in senso positivo che in senso negativo, e il Lago d’Orta ne è un esempio perfetto. Contrariamente a quanto comunemente si pensa ogni ambiente tende a recuperare l’equilibrio distrutto da un evento catastrofico, anche se talvolta è necessario molto tempo. Il recupero del lago d’Orta sarebbe stato molto più lento senza l’intervento dell’uomo, ma comunque ci sarebbe stato. lNel caso del lago d’Orta, il recupero è stato accelerato dall’intervento di “liming”, cioè l'aggiunta di carbonati alle acque del lago per neutralizzare l'acidità, attuato dal CNR tra il 1988 e il 1990.
Oggi, la situazione del Lago d’Orta può essere considerata quasi normale. Il “quasi” è d’obbligo perché il “paziente” è ancora in fase di recupero, perché le specie che compongono la comunità attuale difficilmente saranno le stesse che erano presenti nella comunità prima del catastrofico effetto dell’inquinamento, perché “nuove” specie sono state o si sono introdotte (es. specie aliene, come il gambero della Louisiana) e la loro presenza …non è uguale alla loro assenza. Ma qui si apre un discorso molto più ampio, che richiederebbe un approfondimento a parte. Ma dal punto di vista della funzionalità dell’ecosistema lago il “quasi” lo possiamo togliere. E, importante per noi subacquei, le acque del lago sono oggi estremamente pulite.
Attualmente il lago d’Orta è oggetto di ripopolamenti ittici, e presto si procederà al ripopolamento anche di altri animali (cozze d’acqua dolce) che fungono da depuratori naturali delle acque e dei sedimenti. Proprio grazie alla nostra attività di supporto alle ricerche del CNR, è stata scoperta e studiata una popolazione di cozze di una specie nativa che è riuscita spontaneamente a ricolonizzare una piccola area di fondale presso il Lido di Gozzano. Questa popolazione, per quanto piccola, rappresenta un bene inestimabile per il lago perché dimostra che anche per i sedimenti (pesantemente inquinati da metalli) ci sono possibilità di recupero.
Il lago D'Orta
Morte e resurrezione del lago d'Orta
A.S.D. SUB NOVARA LAGHI
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